Le Borse internazionali brindano alla vittoria alle presidenziali francesi di Emmanuel Macron. I maggiori investitori europei avevano infatti scommesso sul candidato di Centro, fattore che ha permesso ai listini del Vecchio Continente di beneficiare di una netta ripresa “fisiologica”.
Va comunque detto che gli stessi listini erano già in rialzo dalla fine del 2016, quando avevano cominciato il sorpasso di Wall Street, il funzionamento degli stessi è spiegato sul sito https://www.investireinborsa.me/guida/principali-borse-mondiali.php che ne parla in modo semplice ma professionale.
Ma quanto potrà ancora durare questo rally? La faccenda è stata recentemente analizzata da Luca Tobagi, investment strategist di Invesco, asset manager statunitense con 835 miliardi di dollari di patrimonio gestito. Secondo Tobagi, il rally
Potrebbe proseguire, perché non è legata soltanto a dei catalyst esogeni rispetto alla dinamica dei mercati, ma anche perché è strettamente connessa alla dinamica del sottostante. E cioè l’economia. La ripresa economica, inclusa l’Eurozona, si sta consolidando e irrobustendo. I mercati, quindi, ne stanno prendendo atto, osservando gli utili aziendali che migliorano come emerge dalla reporting season in corso. In più, c’è un altro aspetto importante: dalla seconda metà dell’anno scorso e soprattutto dall’ultimo trimestre del 2016, è diventato sempre più chiaro e visibile l’irrobustimento della dinamica dei prezzi. In Europa non abbiamo ancora un’inflazione particolarmente alta, ma intanto non si parla più di deflazione.
Secondo l’esperto di Invesco, siamo davanti a una dinamica favorevole alle attività cicliche e in special modo ai mercati azionari europei, che rispetto a Wall Street presentano valutazioni più basse.
Questo è visibile in un premio per il rischio più alto rispetto a quello del mercato americano”, prosegue Tobagi. “Non solo. A differenza degli Stati Uniti, dove il premio per il rischio è al di sotto della propria media storica, l’Europa vede un premio per il rischio invece significativamente superiore alla propria media storica. Ciò significa che gli investitori non si sentono pienamente rilassati all’idea di detenere in portafoglio azioni del vecchio continente. E proprio quest’aspetto, insieme all’auspicabile prosecuzione di una dinamica macroeconomica favorevole, potrebbe fornire il carburante necessario a un’ulteriore progressione positiva dei mercati azionari.
La domanda a questo punto sorge spontanea: questo trend potrà essere il tratto distintivo delle Borse europee per tutto il 2017? Tobagi è ottimista:
Sì. E soprattuto la svolta, che c’è stata dal punto di vista della dinamica dell’inflazione, potrebbe essere la chiave di lettura del riposizionamento in atto. Trade ciclico e reflation trade sono abbastanza favorevoli all’Eurozona, i cui mercati azionari hanno anche una composizione un po’ più legata al ciclo rispetto ad altri mercati azionari.