Utilizzare il termine ‘moda’ quando si parla di alimentazione è piuttosto pericoloso, dal momento che si tende spesso a far passare per sani comportamenti che non lo sono.
Così, dicendo che gli estratti di frutta e verdura sono sempre più di moda, si finisce col giustificare un’alimentazione che induce ad assumere molta più frutta di quanto di norma si farebbe, dimenticando che si tratta di un alimento con un alto contenuto di fruttosio che, in quantità eccessive, può determinare rischi alla salute (insulino-resistenza, diabete, malattie cardiovascolari, tumori).
Anche perché ingerire il frutto completo associa all’apporto di fruttosio, anche quello di fibra, vitamine e antiossidanti, suoi antagonisti naturali, che in forma fluida tendono invece a degradarsi.
Dunque, quando si sostiene che gli estratti di frutta e verdura sono sempre più di moda, bisognerebbe anche aggiungere che essi devono essere costituiti da una percentuale preponderante di verdura (circa l’80%), in modo tale da garantirsi un ragguardevole apporto di vitamine, minerali, oligoelementi, antiossidanti, enzimi, con l’aggiunta di non più di un frutto per renderli più appetibili (cosa che può essere fatta anche adoperando verdure come carote, barbabietole e cetrioli, che hanno un sapore dolce, finocchi, sedano, cetrioli, zenzero, limone e olio -come quello di semi di lino-, che non solo contribuisce a rendere utilizzabili i principi nutritivi contenuti negli estratti, ma li rende anche vellutati e gradevoli).
Si dice, come chiarito, che estratti di frutta e verdura sono sempre più di moda, ma non si parla di centrifughe: come mai?
Perché queste ultime vengono prodotte ad altissima velocità, sviluppando calore, che ossida buona parte delle vitamine e degrada la fibra, ragion per cui esse andrebbero evitate in caso di sbalzi glicemici o di diabete; al contrario, l’estrattore lavora tra 40 e 90 giri al minuto, senza produrre calore, e quindi evitando l’ossidazione e la degradazione di componenti nutritive che, come detto, risultano fondamentali per contrastare l’eccesso di glucosio.
Estratto di succo a casa
Tuttavia, scegliere il miglior estrattore di succo non è semplice, dal momento che sul mercato sono disponibili tanti modelli, che presentano caratteristiche e costi differenti, ed è dunque necessario informarsi bene prima dell’acquisto.
I neofiti ad esempio non sanno che per ottenere un estratto di succo a casa è possibile adoperare tanto macchinari orizzontali che verticali.
I primi riescono a trattare meglio verdure a foglia (broccoli, lattuga, spinaci), ma presentano lo svantaggio di occupare maggiore spazio, di essere più lenti, e anche più costosi.
Gli estrattori verticali hanno una velocità di estrazione maggiore (5 minuti a 8), e le migliorie apportate nel tempo ne fanno degli strumenti estremamente validi.
Estratto di succo al bar
Spendiamo due parole sulla questione dell’estratto di succo al bar: le aziende alimentari hanno ovviamente capito che il juicing, cioè la moda di alimentarsi coi succhi, può essere una gallina dalle uova d’oro! E quindi giù a produrre, accanto ai tradizionali succhi di frutta (addizionati con percentuali variabili di zucchero), bevande che reclamano proprietà specifiche (abbronzanti, antiossidanti, detox) grazie all’utilizzo di carotene, acido citrico, acido gamma-linolenico, etc.
Ma visto che non siamo polli (e nemmeno galline!) è consigliabile prediligere prodotti freschi, meglio se da agricoltura biologica, optando, quando siamo fuori casa, per un estratto di succo al bar. Anche perché, purtroppo, aria e luce ossidano i succhi, e dunque è poco consigliabile prepararli a casa e portarseli dietro, magari per una giornata intera.
Questo però non costituisce più un problema, dal momento che sono ormi diversi i locali che, in considerazione del fatto che estratti di frutta e verdura sono sempre più di moda, hanno provveduto in tal senso.
Per esempio, a Milano, TYPE a Via Borsieri 34 (M5 Isola) ci permette di scegliere fra estratti di sola frutta o frutta e verdura, da quelli più dolci a quelli più aciduli; e V3RAW a Via Spallanzani (M1 Porta Venezia) è una certezza, non solo per il gusto dei prodotti, ma anche perché biologico ed ecosostenibile.
Se desideriamo un estratto di succo al bar e siamo a Roma, facciamo una sosta al Bio’s Cafè per scegliere tra 3 tipologie di estratti e uno che cambia giornalmente a seconda della frutta e della verdura di stagione, tutti disponibili dalla colazione fino alla cena, al prezzo di 3 euro per il formato piccolo e 4,50 per i grandi; oppure spendiamo 3,50 euro per un estratto di arance siciliane e melograni israeliani da Nanù, a due passi dalla metro Ottaviano, che offre anche servizio d’asporto e a domicilio.
Voglia di estratto carota e arancia? A Napoli lo troviamo al Fruit Bar di via Chiaia e al Bio Bar di via Consalvo; se vogliamo gustare un aperitivo sano è possibile chiedere un estratto di pomodoro al Happenning Bar di via Bisignano; e se invece la voglia di un estratto di succo al bar ci cogliesse di notte, 1Bis a via Beniamino Cesi può soddisfare anche al ritorno dalla discoteca!
Una facile ricetta e i suoi benefici: per una partenza sana e gustosa!
Abbiamo scoperto che il latte vaccino ci provoca intolleranza? Perché non provare a sostituirlo con un estratto di succo a casa? Il latte di mandorla potrebbe fare al caso nostro, garantendoci una colazione ricca di gusto ma anche di tanta salute!
Basta che lasciamo in ammollo 100 gr di mandorle per 12-24 ore, le spelliamo (oppure no, ma ovviamente in questo caso il latte avrà un colore più scuro), le risciacquiamo e le inseriamo nell’estrattore insieme a 500 ml di acqua naturale. Possiamo infine filtrare il composto, per eliminare i residui, o addolcirlo con zucchero integrale di canna, succo d’agave, etc., e conservarlo per non più di 48 ore in frigo.
Dunque, questo estratto di succo a casa va consumato nel giro di un paio di colazioni, per preservarne tutti i benefici: assenza di glutine, colesterolo e lattosio; carica antiossidante; fonte di vitamine E e D, zinco, ferro, potassio; minore apporto calorico rispetto al latte vaccino e a di quello di soia.