Lavoro e giovanissimi: sale il tasso di occupazione

Grosse novità in arrivo per quanto riguarda uno degli argomenti di maggiore interesse degli ultimi anni: le opportunità di lavoro per i più giovani. Se ne parla da sempre, è vero, ma mai come negli ultimi anni, i cambiamenti legati alla crisi economica, le innovazione tecnologiche e le novità a livello normativo, hanno contribuito a dare un volto nuovo a una situazione che non interessa solo i nostri ragazzi, ma tutto il Paese.

Sta succedendo in tutto il mondo, ma oggi ci concentreremo in particolare sull’Italia, e ancora più nello specifico su quanto emerso dall’ultimo report del Centro Studi Confindustria, che anche per il 2016 appena trascorso ha analizzato lo stato di salute del lavoro nel Bel Paese.

Il cambio di rotta è netto: il livello di occupazione dei ragazzi tra i 25 e i 29 anni, pur rimanendo basso rispetto alla media europea, ha fatto comunque registrare un aumento di 3,8 punti percentuali, considerando un range temporale che va dall’ultimo quarto del 2013, al terzo trimestre 2016; stesso periodo di analisi per i giovani tra i 15 e i 24, con un aumento però di 1,7 punti percentuali.

Il report di Confindustria parla chiaro: una ripartenza, anche se minima, per quanto riguarda l’occupazione dei giovani, c’è stata, e questo grazie anche “all’incentivo dell’abbattimento contributivo”.

L’analisi poi prosegue: “Nei nuovi rapporti di lavoro attivati via contratto a tempo indeterminato che hanno coinvolto gli under 30, circa i due terzi hanno usufruito della minore contribuzione sia nel 2015 sia nei primi 9 mesi del 2016, contro un’incidenza media delle assunzioni esonerate pari rispettivamente al 57,7% e al 48,2%”.

Bisogna inoltre aggiungere che i numeri, anche se non stratosferici, lasciano ben sperare per il futuro. Si tratta infatti di una ripartenza lenta ma necessaria che segue un periodo nero per i più giovani, colpiti più di chiunque altro dalla crisi ancora in corso.

Secondo il Centro Studi, la quota di occupati tra i 25 e i 29 anno era scesa tra fine 2007 a fine 2013 di 13,9 punti percentuali; quella dei ragazzi under 24, invece, di 8,1 punti. Il tasso di occupazione dei 55-64enni nello stesso periodo era, al contrario, salito di 10,4 punti, a riprova di come la crisi abbia martellato duro sulle fasce d’età più giovani, costrette a ricarburare molto più lentamente. Ora che un recupero c’è stato, non ci resta che attendere nuovi dati rassicuranti.

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