Le piste ciclabili in Italia sono in aumento. Negli ultimi anni sono aumentate addirittura del 50% nei capoluoghi di provincia. Le amministrazioni locali a quanto pare stanno smuovendo le acque per ciò che riguarda l’ecosostenibilità e la lotta all’inquinamento. Un altro dato però è ancora più interessante: la percentuale degli utilizzatori di biciclette in città è rimasta immutata. Cosa può significare? Senza dubbio che la bicicletta è percepita ancora come un mezzo di trasporto inconveniente, all’interno di città che vanno sempre più di fretta.
Nonostante la bicicletta risulti un ottimo contrasto allo stress del traffico e ai ritardi dei mezzi pubblici, viene usata ancora poco nei centri urbani. Ciò accade perché, nella maggior parte dei casi, alla riuscita della realizzazione non corrisponde l’utilizzabilità. A volte i percorsi risultano non sicuri e in concorrenza con gli accessi pedonali o, peggio, usati come parcheggio. Le istituzioni devono affrontare con autorevolezza questo problema per tutelare le piste ciclabili e permettere, logicamente, la loro accessibilità. L’Italia è molto indietro rispetto alle altre realtà europee, prime fra tutte l’Olanda e la Germania.
Pedalare e ammirare
Tralasciando le problematiche dei ciclisti in città, quale bicicletta è migliore per pedalare in un centro urbano? La risposta, come sempre, non è assoluta e occorre valutare varie considerazioni. La mountain bike è usata principalmente per le strade non asfaltate ed è in grado di affrontare discese e salite molto ripide; dunque sembra quasi sprecata per viaggiare in città, perchè le piste ciclabili in città sono state costruite principalmente su strade pianeggianti, quindi affrontabili con ogni tipo di bicicletta.
Inoltre le ruote della mountain bike sono tacchettate e , rispetto a quelle lisce delle bici di città, hanno maggiore attrito all’asfalto durante la pedalata, che diventa più dura e più difficile; se si deve andare a lavoro o a scuola si rischia di arrivare tutti sudati. A questo punto sembra più sensata la scelta di una bici da passeggio, con cui si può pedalare con tutta calma e soprattutto in una posizione più comoda.
La bici da passeggio, inoltre, è spesso dotata di altri accessori: un cestino sul manubrio e un portapacchi sulla ruota posteriore, utili nel caso occorra trasportare pesi, come buste della spesa o zaini; luci anteriori utili per viaggiare di notte; parafanghi e copricatene che non permettono agli schizzi d’acqua delle pozzanghere di sporcarci.
Il fenomeno dello bike sharing
L’aumento delle piste ciclabili è coinciso con la nascita del fenomeno dello bike sharing e quindi l’aumento della produzione di city bike. Queste biciclette non sono mountain bike perchè anche le aziende che si occupano di questo ramo pensano che la mountain bike non sia indicata per viaggiare in città.
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