Vini d’Abruzzo: tutte le eccellenze oltre il Montepulciano

C’erano tempi in cui, in fatto di vino, l’Abbruzzo era conosciuto quasi esclusivamente per il Montepulciano o per il Trebbiano ma da qualche decennio a questa parte questa piccola regione del centro Italia ha dato filo da torcere a territori ben più noti per la produzione della bevanda più amata di tutti i tempi. Oggi insperati picchi d’eccellenza interessano non più soltanto i grandi produttori ma anche una miriade di piccole realtà locali, in cui non è raro scovare veri e propri tesori.

Un patrimonio almeno in parte condiviso con la vicina regione del Molise le cui caratteristiche territoriali sono affini per diversi aspetti. Da ovest a est le montagne appenniniche degradano dolcemente verso il mare, raggiungendo l’Adriatico ed è proprio lungo le aree collinari del centro (circa il 90% della produzione) a ridosso del litorale che si concentrano i vigneti abruzzesi, catalogati sotto 1 sola DOCG e 7 DOC, oltre ad altre 8 IGT.

Andiamo, dunque, a passare in rassegna i nomi più noti: oltre al già citato Montepulciano d’Abruzzo nella sua duplice versione (Colline Teramane DOCG e soltanto Doc), e all’arcinoto Trebbiano, abbiamo anche nella categoria dei Doc almeno altre quattro eccellenze. Parliamo dell’Ortona, dell’Abruzzo, del Tullum e del Villamagna. Su viniperbacco.com trovate le migliori scelte dei vini abruzzesi.

Il Montepulciano, da solo, prodotto nelle province di di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo, da solito merita una visita in queste terre. Assaporarlo è un’esperienza unica che del resto viene narrata da tempi immemori anche se è solo dal XVII secolo che si conosce con questo nome. Al pari dell’Amarone, il Montepulciano è insomma uno di quei vini che lasciano il segno in termini di gusto, aroma, colore e tenore alcolico.

Una produzione così importante, quella di questa eccellenza, che a lungo ha offuscato tutte le altre in realtà degne di nota. Tra bianchi e rossi, vale la pena spendere qualche parola anche sulla tradizione dei rosati, in particolare per quanto riguarda il Cerasuolo d’Abruzzo, riconosciuto DOC nel 2010. Questo prodotto, ai più ancora sconosciuto, si annovera  senza dubbio fra i migliori rosati italiani per la grande piacevolezza di gusto e l’ottimo compromesso fra struttura e freschezza, perfetto a tutto pasto, ottimo con il pesce.

Come accennato, altra eccellenza abruzzese è il Trebbiano, un bianco strutturato, complesso e longevo che ben si sposa con i secondi piatti di pesce. Pochi sanno che si tratta in effetti ci un clone locale di una delle tante varietà di trebbiano presenti in Italia. La sua diffusione è tale, che oggi rappresenta la varietà d’uva a bacca bianca più coltivata nella penisola.

Nel corso dei secoli questo vitigno ha però trovato in Abruzzo le condizioni pedoclimatiche ideali per potersi esprimere al meglio, tanto che ormai la varietà abruzzese è considerata a tutti gli effetti autoctona. In questa regione, il trebbiano ha caratteristiche molto particolari: in gioventù dona vini freschi, fruttati e di piacevole beva ma se coltivato con basse rese e accurati processi di vinificazione è in grado di dare vini di grande personalità e carattere.

Massima attenzione però alla temperatura: questo vino, infatti, per essere degustano al pieno delle sue potenzialità va bevuto a una temperatura tra gli 8 e i 10 gradi.

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